Paolo Sesto, in un enciclica sulla carestia, ci dice che Gesù è presente per eccellenza nell'eucaristia, nella parola ma si trova anche nel fratello, nella comunità ecclesiale e quindi anche in queste piccole realtà che si radunano nel nome di Gesù.
questo richiede per ogni componente delle cellule di vivere gli incontri in clima di preghiera di lode, di ringraziamento, di intercessione di ascolto attento alla parola che viene spiegata dalla catechesi del parroco. la presenza di Gesù richiede anche una fraterna condivisione dove tutti possono esprimersi liberamente sapendo di essere ascoltati da fratelli e sorelle che li accolgono senza giudicarli.
Si crea così un clima di vera comunione fatto di comprensione, rispetto e diciamo pure di amore reciproco. senza dubbio in questo stile di vita si realizzano tutte le opere di misericordia spirituali e proprio per l'apertura al prossimo non possono venire meno le opere di misericordia corporali ad esempio un'adozione a distanza di un bambino etiope o di un seminarista, il sostegno alla Caritas e di alcune missioni estere il contributo mensile alle parrocchie di appartenenza.
L'idea che ispira le Cellule è quella di offrire, con l'aiuto della grazie divina, occasioni di conversione personale e comunitaria nella consapevolezza che evangelizzare è la vocazione propria della Chiesa.
Siccome questa importante realtà di evangelizzazione non può sostenersi senza attingere all'unica fonte di vita che lo carestia, ogni primo venerdì del mese si celebra la santa messa comunitaria e ogni partecipante incoraggiato ad alimentare la propria vita cristiana mediante l'adorazione eucaristica la frequentazione giornaliera della Santa messa, l'adesione a seminare di spiritualità, corsi di formazione dottrinale e, giornate di ritiro, esercizi spirituali etc.